LA GUERRA DEL SILENZIO

Ci sono colpi di cannone,
mitraglie assordanti,
fragori di bombe.
Guerra.

Temuta, sofferta,
restaurata dei poteri
decaduta dei diritti;

Ed io sono sordo.

Non la sento,
non la vedo,
non la tocco,
la osservo nel buio in cui la relatà delle cose non sembra più reale dei sogni,
la osservo nel silenzio profondo immerso in una confusione lontana.

La mente combatte contro un nemico grigio subdolo e minaccioso,
la mente combatte contro quel mondo che vuol fermare il mio canto libero.

E' una guerra con vinti e vincitori ma se osservi, sul reticolato, appesi, altri vincitori al tavolo della morte ci osservano.

Si cade per un colpo ricevuto alla schiena,
si cade per un colpo che trapassa il cuore,
si cade perchè il passo cede alla stanchezza il suo piede,
si cade,
si cade,
si cade e non si tocca terra.

Una mano un passo dietro al tuo ti afferra, soldato,
e camminate per campi bagnati di rosso vermiglio.

La guerra ti segna,
ti disegna cicatrici indelebili e vere, duro esempio della tua umana fragilità.

Altri compagni di trincea,
altre vite vissute a combattere contro il silenzio,
nella pace dell'inverno,
atto supremo della metamorfosi del mondo.

Le membra stanche abbandonano la canna fumante del fucile,
il suo calore mi disgusta,
è un calore sporco di sangue fraterno,
consumato con queste stesse mie mani,
mani di uomo,
di voi,
di noi,
di me,
racchiuse sul cuore in attesa che il buio varchi i sacri cancelli.

 

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