HO SORRISO A SORELLA MORTE

«Nel solitario silenzio,
fra i bisbigli della pioggia
nell'urlo del tuono
nel buio, il profilo di Lei m'appare.

Cangianti aspetti, ma illuminato è il crine d'argento
e rughe di vecchio appaion sul volto.
Un baston sorregge l'inceder suo
e lo sguardo alle tenebre allunga.

Mano ossuta e scarna,
afferra del sacro un mio talismano.
Senza volgersi, il suono suo parmi udire
come voce che senza vibrar di vita suona.

Accosta al labbro la fede mia
e pronunzia il suo nom ch'io avea sol tra pensieri miei.
Voltatasi, l'occhio al fulmine brillò
e teso il braccio mi disse rivolta al morente:
che questo possa almen, alleviar le sofferenze.»

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