IL PROFONDO BLU

«Quando l'aria si disseta non lascia più spazio alla particella vitale che del necessario vivere l'uomo ha fatto prezioso tesoro. Soffochi hai bisogno d'aria ma lei non c'è! Il pensiero diventa convulso, l'occhio perde il senso ed il controllo e barcolli con far d'ebbro sperando di non esser tu stesso inciampo per il tuo cammino.

Approdi al bordo. Lo scoglio lucente brilla come lama al sole e tu propendi. La testa a morto lascia il peso alla gravità e con lei tutto al suo seguito.
E' un volo.  Come l'albatro che pel suo peso attende l'onda del vento affinché per mano divina si libri a tornar dominatore del cielo, così un flebile zefiro sospinge il mio corpo tra le braccia del vuoto.

E mentre cadi, scendi, precipiti...no mentre...

In un momento tutto è cambiato il mondo si è capovolto e a mille le bolle d'aria mi circondano. Il sole filtra s' infrange sullo specchio e tutto assume aspetti più dolci e morbidi. Sento l'ovattato piacere del silenzio. Continuo a cadere, ma più lentamente, e più scendo e tutto più mi par sereno.

Disteso su un letto di argentea sabbia vuoto il superfluo per rigenerar il ventre.

Un brivido improvviso e quel luogo sì caro e dolce divien dannazione e tormento e su verso quel che prima era odiato ora m'affanno per cercar l'approdo.»

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