SU QUELLA PIETRA


«Oramai son anni che vago
oramai son tramonti che invecchio
e il pensiero tardo indago.

Di simil figura umana ne ho veduta
e a costui mi son proposto in semplice parola
ma, del mio udir lui non mosse poiché sconosciuta.

Io continuai ma lui sparì.
Incomprese furon le parole mie, 
vano il pensier che languido svanì.

T'osservo pietra e lì mi perdo nel tormento di te,
vuota, sorda e fredda,
perché è il vuoto che mi divora dentro. 

Al fin son ciò che l'essere non è. 
L'essenza mia è tale in tua presenza ove ognuno di noi è al limitar del suo confin»


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