L'Almanacco poetico - Fana (Fanna)


 "Cuant chi da Spilumberc su pal stradon jo j' torni a jodi Raut e Valavàn, e Fana semenada su chel plan"

Traduzione

FANNA

Quando da Spilimbergo su per lo stradone io torno a vedere Raut e Valavan e Fanna sparsa su quel piano che sembra un gruppo di pecore al pascolo; io sento dentro il mio cuore uno sconvolgimento, salto come un matto e da lontano getto mille baci con la mano al mio paese allegro in quell’angolo.

E mi sembra che lui da lassù mi chiamai e mi sento venire le lacrime negli occhi neanche ch’io avessi da vedere la mia mamma.

Io non lo so perché, ma mondo ladro, quando ti torno a vedere tra quei pioppi, Fanna, io ti voglio bene come una mamma.

Una chiesa di finto marmo imbiancata, ma allegra e ben fornito e tre campane che quando suonano tutte a distesa, con la loro voce riempiono le montagne. Fra i castagni di Rest, della Stangjada, di Madoleit, di Valavan, Preplans, l’aria viene già quieta e balsamica sui fiori dei meli per le campagne.

Il Mizza da una parte e da quell’altra la Colvera il torrente Stuart e il Manarin corrono giù lucenti per la campagna tra i grappoli di fiori. 

Ah Fanna tu sei belle e piena di gente allegra e di buon vino. 

Ah! Fanna come te no non ce n’è un’altra. 


L'Almanacco poetico. Quando un pensiero diventa poesia.

@olivottomarino - anno di produzione 2020

Produzione L'Antica Zelkova in collaborazione con il Comune di Fanna - PN e l'assessorato alla Cultura.

Scritto diretto e voce recitante Olivotto Marino

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