NOTTURNO

 


Voglio andare via
lasciarmi andare.
Disperdere questo spazio. 

Il sasso stanco
sul letto fluviale, riposa.
Carezze d'acqua morbida
avvolgono gentili la pietra.

Orme profonde;
i piedi di sabbia
giocano con la risacca bianca.

Carezze, ancora.
Carezze di fresca marina;
intorno il limite senza gendarmi.

Il sorriso dell'orizzonte
sul mio sguardo;
labbra imitatrici.

Voglio guardare lo squarcio amoroso, curarsi,
trasformarsi in segno arido
al passaggio del ricordo.

Il tuono irrompe nella stanza.
Una voce di pianoforte
Un sospiro. Una luce.

Al di là del limite;
acqua morbida.
Penetro il buio.

Commenti