OLTRE LO SGUARDO


Sole tiepido di un pomeriggio d'aprile.
Api operose nel fiore appena dischiuso.
Steli di giovane erba pettinati dal vento.

Percorre sul dorso della terra
la ruota della bicicletta antica
liberando la dinamo dei miei pensieri
al vuoto infinito dello spazio naturale.

Le nuvole soffiate da mastri muranesi
compongono opere d'arte nella galleria celeste

Il sole con la sua luce,
disegna con i miei raggi un film
proiettato sullo schermo terreno
e l'ombra, il suo protagonista.

Campi di soffioni in attesa,
l'onda d'aria maestra si prepara all'arrivo e
piccoli ombrelli soffici si spargono
al gioco d'un bambino
librandosi in volo spinti all'ignoto destino.

Stringo il manubrio e sogno le tue mani,
i tuoi occhi per guardarci dentro un brivido
prima che diventi sera.

L'ora delle ombre si ode cantare da lontano
così il canto del contadino 
nella marcia al focolare serale.

Nel cielo il miracolo degli astri 
quando per un istante, guardandosi,
possono baciarsi,
poi, sparire. 








Commenti