RIMANGO UMANO


La polvere dei libri le mie allergie scatena.
Si arrossano gli occhi,
sgorgano le lacrime
ma è il prezzo che si sconta quando,
di quella storia, vuoi ripercorrere la memoria

Strano, se mi fermo a pensare
che tra tutti i libri di carta o digitali
dagli ebook agli audio libri da ascoltare
proprio tu, tra i tanti, sono venuto a ritrovare.

Sei un libro di storia
di quando andavo a scuola
di quando era tutto un altro mondo, 
un altro modo di vivere, di pensare,
un' altra misura di relazionare.

Amorosa?
Amicale?
Sociale?

Fate voi tanto era uguale!

Ti spoglio pagina per pagina
come donna bianca e delicata
con dolcezza e con sorpresa ti ritrovo
in cultura, eleganza, pittura
fraseggio, punteggiatura,
semplicità esplicativa.

Mi ritrovo tra i banchi di fòrmica azzurrina
con la maestra, la bacchetta ,la cartina,
di te si raccontava,
indicando un po' qui e un po' la
tra una voce ed un bisbiglio
tra un sorriso e uno sbadiglio.

Colà il pensiero a fionda ritorna
in questo venti venti mani concluso
ed oggi siamo già ventuno. 
Per prudenza e protezione ti richiudo polverone.
Mal mi resta la concentrazione 
disturbate le frequenze del mio pensiero
dalla caciara silenziosa dell'ignavia.

S'affanna anche il respiro
più per l'ansia di capir un dritto
che per la logica da un po' smarrita. 
Urlano tutti, l'uno sull'altro
le labbra puntano ai talloni come se i sorrisi
in questo venti venti - ventuno
fossero di moda inversi,
ma questo è un pensier mio perché ormai
son anni che le bocche proprietarie dei sorrisi
non hanno più labbra ma lenzuoli variopinti.

Lo capisco da quel che resta.
Uno sguardo e nulla più. 
Non più umano nemmeno quello
ha perso la luce e la saggezza
che nell'altro non c'è asprezza,
ma amarezza
poiché di quella storia studiata in gioventù
cambiano gli stili,
 ma la musica che resta non cambia più.

Rimango umano,
 dico, tra me;
 anziano.

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