(foto Silvy a cui va la gratitudine dell'amicizia)
Dedicata a tutto l'equipaggio della barca a vela ⛵️ lotus in navigazione tra le isole Eolie.
C’è un’isola… un cuore ardente che batte nel silenzio del Tirreno.
Stromboli ha per nome e per mestiere il tempo antico lo vuole sentinella del fuoco, anima fiera che mai si assopisce.
È lì, tra cielo e abisso, tra lava e
preghiera,
preghiera,
a raccontare l’eterno amore tra il fuoco che pulsa e l’acqua che intorno giace.
Ogni eruzione è un sospiro, un battito, un sussurro che squarcia la notte.
La Sciara del Fuoco — quel pendio di brace che scende al mare —
è la lingua incandescente di un dio che non sa tacere,
che vuole toccare quel sacro elemento, baciarlo, bruciare d’amore.
E l’acqua… non si ritrae, non si spegne.
Accoglie il fuoco con una passione antica come un bacio tra amanti impossibili.
È un incontro che non crea né fine né inizio, ma solo luce.
Bagliori che danzano nel buio,
come se l’isola sognasse ad occhi aperti.
E io, io resto qui.
A guardare il respiro del mondo,
a sentire la terra che canta d’amore mentre vomita luce.
E penso, che forse, anch'io sono così:
fuoco e acqua.
In lotta e in abbraccio.
In contrasto e in carezza.
Poi, d’improvviso, il vulcano tace.
Il suo cuore si addormenta, solo per un istante.
E il cielo… oh sì, il cielo si accende di stelle, di promesse, di strade segrete tra le onde
E là, nel buio più dolce,
un marinaio alza gli occhi al cielo
e trova la via.
Perché quando il fuoco si spegne,
sono le stelle a prenderne il posto.
E allora, il cielo si fa bussola
per chi cerca casa laggiù, sul profilo della costa, attraverso il mare.
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