"Le Metamorfosi di 'Like'" è un monologo teatrale ispirato alla "Favola d'amore (Le metamorfosi di Piktor)" di Hermann Hesse, riadattato per esplorare la gestione dei sentimenti e la crisi d'identità dei giovani nell'era dei social network.
Il protagonista, un ventenne immerso nella cultura digitale, si ritrova a vagare nel suo personale "Feed Infinito", un metaforico Giardino dell'Eden popolato da influencer e contenuti patinati (i "Fiori" della favola originale). La sua ricerca non è la felicità spirituale, ma l'approvazione digitale.
Il vero antagonista è l'Algoritmo (il Serpente Digitale), una voce seducente e onnipresente che gli offre la "Pietra di Trasformazione" (il suo smartphone). Spinto dalla paura di non essere "abbastanza" e di perdere la propria "visibilità", cede così al suggerimento di trasformarsi in ciò che il feed desidera.
Il protagonista desidera la "Perfezione"
e si trasforma nell'"Albero del Profilo Perfetto":
un'esistenza rigida, statica e ottimizzata per il consenso. Conta i follower
e i like come anni e frutti, ma, come l'Albero di Hesse, scopre che la
sua felicità è incompleta e la sua forma una prigione di luce filtrata.
L'Albero Perfetto non può mostrare la sua vera fragilità, la sua solitudine.
La svolta arriva con l'apparizione di "LEI", una figura di autenticità e imperfezione che si appoggia al suo tronco. Questo incontro innesca in Alex un dolore e un desiderio fisico di Unione e connessione reale, non mediata. Rompendo l'incantesimo digitale, Alex getta via lo smartphone e urla la sua nuova parola magica: "CONDIVISIONE!".
La pièce esplora il
passaggio dalla validazione esterna (i "Like") alla validazione
interna (l'autenticità). È un commento tagliente sulla performance emotiva
richiesta dai social network e sulla scoperta che la vera completezza—la
felicità, l'amore—non si raggiunge attraverso la trasformazione solitaria
in un ideale prefabbricato, ma attraverso la fusione autentica con
l'altro e il ritorno a una realtà non filtrata.
📖 Estratto da "Le Metamorfosi di 'Like'"
( P è seduto, con uno smartphone in mano. La luce è fredda, quasi alienante.)
P: Ero in un luogo... lo chiamo il Feed Infinito. Un posto dove ogni story è perfetta, ogni filtro è un'assoluzione. Ho chiesto all'Albero della Vita: "Sei tu la Felicità?" E sai cosa mi ha risposto? Niente.
Perché prima che potesse parlare, il Serpente – che in questo Paradiso è l'Algoritmo – mi ha sibilato:
VOCE ALGORITMO: (Sussurrante ma pervasiva) La felicità, è una performance. E tu hai il palcoscenico più grande del mondo. Svelto, prima che la tua Fortuna... la tua visibilità... svanisca!
P: Ho avuto paura. Paura di non essere abbastanza. E così ho espresso il mio desiderio. Ho detto la parola magica: "PERFETTO."
E mi sono trasformato. Sono diventato l'Albero del Profilo Perfetto. Niente più ansia, niente più dubbi. Solo: forza, dignità, pace. Contavo i K di follower.
Ma dopo tanto tempo... ho realizzato che la mia felicità non era perfetta. Ho iniziato a vedere con gli occhi da albero. E mi sono visto. Stabile. Bello. Ma solo.
La mia forma era una prigione di luce filtrata. L'Albero non piange. L'Albero non sente.
— Scopri come Alex si libera dall'Algoritmo. "Le Metamorfosi di 'Like'".
Prossimamente in produzione.

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